Estrazione del dente del giudizio: via il dente, via la paura!

Ciao a tutti!
È notte ed è la fine di una di quelle giornate in cui avresti bisogno di almeno il doppio delle ore per fare tutto e forse non basterebbe lo stesso. Dato che, però, non riesco a prendere sonno ne approfitto per parlarvi della classica spina nel fianco (o dovrei dire nel palato?) di noi dentisti e di voi pazienti: i “famigerati” denti del giudizio. Scrivo di questo argomento perché mi tocca affrontarlo quotidianamente e voglio essere d’aiuto a chi cerca qualche informazione in più sul web.
I denti del giudizio, conosciuti anche come ottavi o terzi molari, sono esattamente gli ultimi nelle arcate dentarie. In tutto sono quattro e si dividono così: due in arcata mandibolare inferiore e due in arcata mascellare superiore. Con un esame radiologico è possibile confermare la loro presenza. Dico questo perché in alcuni casi succede che non si sviluppino tutti gli ottavi o addirittura che proprio non compaiano.
Se i denti del giudizio si sviluppano normalmente e si trovano nell’arcata con il tessuto gengivale molto ben formato, gli odontoiatri tendono a preservarli. Si decide di toglierli quando sono inclusi totalmente o solo in parte oppure se sono erotti in arcata.
Mi è capitato spesso di curare pazienti che presentavano gravi infiammazioni o carie dovute proprio ai terzi molari e alla loro difficoltà di fuoriuscire. Nella gran parte dei casi, lo spazio non è abbastanza per far sì che questi denti possano svilupparsi in arcata e questo porta a fastidiosi disagi. Consiglio l’estrazione principalmente in età adolescenziale o comunque quando è evidente che la fuoriuscita dei denti sia incorretta oppure vi sia la possibilità di una loro inclusione.
In questi anni posso dire con certezza di aver sentito qualsiasi scusa o remora per evitare di affrontare il problema. Ancora oggi l’estrazione del dente del giudizio è vista da tante persone come la “soluzione finale”, come un’operazione chirurgica di cui aver timore e a cui sottoporsi solo quando il male diventa insopportabile. Io, da sempre, tranquillizzo i miei pazienti e i miei amici spiegando loro che l’estrazione è una pratica che fa parte della nostra routine e con le giuste accortezze può essere quasi definita “una passeggiata”.
In questo articolo voglio elencare i casi in cui è assolutamente necessario procedere con l’estrazione. Come già detto in precedenza, uno dei casi è quello in cui appare evidente l’assenza di spazio per la fuoriuscita in arcata e per il quale si decide di intervenire prima della comparsa degli ottavi. Il dente del giudizio va tolto anche quando compare in maniera parziale e una parte della corona rimane sotto la gengiva. Molto probabile che il paziente che presenta questa situazione possa avere ascessi o infiammazioni causati da errata igiene orale e alle carie che coinvolgono anche il molare adiacente. Può capitare anche che si formi una tasca gengivale, derivata dalla formazione della placca batterica, e che questa influisca sul riassorbimento osseo. Il dente del giudizio può essere causa di tutto questo e pure di altre patologie odontoiatriche o dell’affollamento dentale. Necessita di essere estratto, inoltre, nei casi in cui assuma un’inclinazione non corretta durante la fase di sviluppo e quando limita lo spazio in arcata in campo ortodontico.
Adesso che abbiamo visto quali sono i casi inevitabili per cui bisogna procedere con l’estrazione del dente del giudizio, vi parlo brevemente dell’intervento. Brevemente perché comunque avrò modo di scrivere altri articoli più specifici sull’operazione chirurgica e sulle eventuali complicanze.
L’intervento può essere effettuato in anestesia locale, generale oppure in sedazione e comporta l’estrazione di un dente singolo alla volta o di entrambi gli ottavi dallo stesso lato. Sia con la tecnica a leva che con l’ausilio di una pinza, l’estrazione risulta poco traumatica per il paziente. Nel caso sia necessario incidere la gengiva (quando il dente risulta totalmente o parzialmente incluso), i tempi di recupero potrebbero essere più lunghi, ma il processo di guarigione non è particolarmente doloroso. È assolutamente normale avere gonfiore nella zona interessata e avere qualche difficoltà nell’aprire la bocca nei giorni successivi.
Quindi non bisogna preoccuparsi, basta semplicemente che vi affidiate a un dentista di fiducia e il dente del giudizio sarà solo un brutto ricordo.
Un sorriso,
il vostro dentista per la vita.