Tartaro, un cattivo da film!

Ciao a tutti,

sapete da dove viene lo spunto per l’articolo di oggi? Dal cinema all’aperto. Ebbene sì, anche io sono stato qualche giorno al mare con la mia famiglia e una sera mi sono imbattuto in un vecchio anfiteatro dove ogni tanto viene trasmesso qualche film d’antan. Dato che non sono solo un appassionato di odontoiatria, ma anche di cinema, ne ho approfittato e sono andato a vedere “Il deserto dei Tartari”. Sono passati così tanti anni dall’ultima volta che mi è capitato di vederlo in televisione, da sembrarmi quasi un nuovo film. 

Ma non divaghiamo: quando sono tornato a casa uno dei miei figli mi ha chiesto cosa avessi visto al cinema e dopo aver sentito il titolo mi ha detto: “Papà, sei in vacanza, perché ti guardi i film sul male ai denti?”. Mia moglie è scoppiata in una risata fragorosa seguita dopo pochi istanti anche da me che avevo capito la domanda a scoppio ritardato. Mio figlio credeva fosse una pellicola incentrata sul tartaro! Povero bimbo, quanto devo avergli riempito le orecchie di prevenzione dentale, cura dell’igiene ecc.! 

So che però voi volete sapere qualcosa in più su questo acerrimo nemico dei nostri denti, quindi vi accontenterò. Per prima cosa vi dico che ci sono due tipi di tartaro: quello che si trova sulla parte esterna della gengiva e quello che si trova sotto le gengive. Il primo si presenta sotto forma di incrostazioni di colore giallognolo e si forma in tempi brevi. Il secondo, invece, ha un colorito rossastro conseguenza delle emorragie gengivali e si trova all’interno delle tasche parodontali. Questo tipo di tartaro può dare origine alla parodontite ed è quindi da tenere d’occhio.

È bene ricordare che il deposito di minerali che attecchisce al dente è impossibile da rimuovere con lo spazzolino e quindi è necessario l’intervento dell’igienista dentale o del dentista. Con la pulizia dei denti potete evitare la formazione del tartaro perché eliminando la placca batterica non permetterete ai batteri di depositarsi e sopratutto di calcificarsi. 

Se le gengive iniziano ad essere doloranti e gonfie è probabile che la classica igiene orale domestica non basti più: il solco gengivale potrebbe aumentare fino a formare una tasca, il luogo ideale per la proliferazione dei diversi batteri presenti nel cavo orale. Questi microrganismi possono agire indisturbati e causare seri danni ai denti, compromettendone la mobilità fino a provocarne la caduta. 

Per prevenire il tartaro consiglio di sottoporsi almeno a una/due visite di controllo all’anno e chiaramente occuparsi in modo scrupoloso della propria igiene orale con spazzolino e dentifricio di buona qualità, senza dimenticare l’aiuto prezioso del filo interdentale

Non mi stancherò mai di ripetere che per evitare la formazione della placca è necessario lavarsi i denti dopo ogni pasto e prendersi il tempo necessario per ottenere un risultato soddisfacente. 

Nel caso, invece, il tartaro si fosse già formato, bisogna rivolgersi al proprio dentista di fiducia e sottoporsi alla detartrasi o ablazione tartaro. 

La rimozione del tartaro viene eseguita manualmente dall’esperto in associazione alla lucidatura dei denti che riduce sensibilmente il rischio di un’altra infiammazione gengivale.

La velocità con cui il tartaro si deposita varia da soggetto a soggetto, ma consiglio comunque di sottoporsi a questo trattamento ogni 6/18 mesi in base alle indicazioni date dal proprio dentista o igienista dentale.

Cercate sempre di prevenire questo tipo di infezioni, così da non dovervi preoccupare in seguito.

Con questo articolo spero comunque di avervi dato qualche indicazione utile. Magari adesso vado a vedermi un altro film, speranzoso che il titolo non confonda di nuovo mio figlio!

Un sorriso,

il vostro dentista per la vita